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“LIBERATION DAY”
Mercoledì sarà il giorno della liberazione per l’America, non per l’avvio della guerra commerciale, ma per l’avvio di un tracollo economico che toglierà di mezzo Powell e la sua congrega di scienziati che tanti danni hanno fatto in questi anni.
Inutile dire che una guerra commerciale ora è un suicidio, ma in fondo il mondo oggi funziona così e qualcuno se ne è accorto.
Ora è incazzato con Putin, vuole bombardare l’Iran e conquistare con la forza se necessario un iceberg intero, la Groenlandia.
Sarà che il picco della tempesta solare si avvicina, ma ci sarà da divertirsi, soprattutto se cerca il terzo mandato, magari facendo carta straccia della Costituzione americana.
Circolano voci che Trump voglia calcare la mano, che stia spingendo i suoi consiglieri a rafforzare ancor di più la politica tariffaria in vista del “Giorno della Liberazione” una tariffa unica universale fissa sulla maggior parte delle importazioni.
Il Segretario del Tesoro Bessent ha fatto trapelare che sarà una batosta per i prodotti esportati da un 15 % di paesi che l’amministrazione ritiene i peggiori partner commerciali degli Stati Uniti, e che rappresentano quasi il 90% delle importazioni.
Iniziamo la settimana con un po’ di sano gossip finanziario!
Nonostante le favole sulle importazioni di oro, l’economia americana è caduta in recessione anche secondo la vulgata istituzionale.
Ma tu pensa arriva Trump, entra in carica a fine gennaio e a febbraio inizia la recessione.
Meditate, gente meditate! https://t.co/PvVW4Ocwgv— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) March 28, 2025
Si Voi lo sapete, siamo in recessione da oltre un anno, ma l’amministrazione Biden continuava a nasconderlo.
Trump, no, lui vuole raccontare la verità, soprattutto vuole che la Fed tagli i tassi, il prima possibile.
Il numero che conta sono le vendite finali reali, ovvero i consumi, il leggendario consumatore americano, che vale oltre il 70 % del pil ha alzato bandiera bianca.
E meno male che il dollaro è forte.
Le banche non fanno più credito.
Inoltre i magazzini si sono riempiti di merci per sottrarsi ai dazi in arrivo, ma sarà difficile svuotarli.
1,7 miliardi, ripeto miliardi di merce invenduta per Lululemon, che collassa in borsa.
Poi possono raccontare quello che vogliono, avere fiducia nel 2025, ma la realtà è un’altra.
Ma perché gli americani non spendono e spandono come sempre?
Ma tu pensa, sei milioni di americani sono in ritardo con il pagamento delle rate del mutuo.
Si tratta di oltre 11 %, il livello più alto di sempre, anche della crisi subprime.
Ma non ditelo in giro, nessuno vi crederebbe, va tutto bene!
Ve li ricordate gli idioti di Dusseldorf, si le banche tedesche che si riempivano di mutui subprime, mentre Wall Street liquidava tutta l’immondizia?
Ora qualche nuovo idiota, vuole rilevare l’attività di intermediazione immobiliare del vecchio Warren, ci sarà da ridere!
Venerdì è uscito il PCE, ovvero l’inflazione preferita della Fed, con il dato core sui servizi più caldo delle attese.
Aria fritta!
Infatti i bond vigilantes hanno risposto con l’ennesima pernacchia, facendo scendere i tassi!
Gli amici di Machiavelli, sanno quale è il nostro obiettivo per il 2025 sui rendimenti del trentennale, il resto chiacchiere da bar.
La Fed ha programmato due tagli dei tassi quest’anno, mentre il mercato ne vuole tre, noi puntiamo almeno a cinque e il mercato non ha cambiato idea.
Mercoledì, mentre parlava con quattro amici al bar, Powell, ha detto che qualunque aumento dell’inflazione, dovuto alla politica tariffaria sarebbe transitorio.
Poi ci sono gli altri governatori, molti davvero ignoranti, soprattutto ignorano la storia e la realtà empirica.
“La loro ripetuta affermazione che le tariffe potrebbero guidare l’inflazione, potenzialmente passando da shock temporaneo dei prezzi a un episodio inflazionistico persistente, è palesemente priva di prove sostanziali o ragionamento economico”.
For the Record:
The Federal Reserve speakers this week have displayed a troubling lack of intellectual rigor and economic grounding in their discussions of tariffs and inflation, offering little more than vague hand-wringing instead of the robust analysis one should expect from…
— James E. Thorne (@DrJStrategy) March 29, 2025
James Thorne spiega in poche parole, quello che noi da anni vi raccontiamo.
L’inflazione non si metastatizza da sola, richiede effetti secondari come spirali salari-prezzi, aspettative radicate o rotture della catena di fornitura. Powell non offre alcuna analisi di questi canali, lasciandoci con poco più di un presentimento mascherato da intuizione politica.
Il problema è che sull’inflazione, sono tutti dotti, medici e sapienti, ma non sanno nulla della deflazione.
Nessuno lo sa, pensate che il mio articolo sulla deflazione da debiti, è il più letto in assoluto in Europa, il che la dice lunga per un blogger qualunque…
Mi costa, credetemi dargli ragione a Powell, probabilmente legge Machiavelli.
Ci attende una settimana memorabile, oltre ai dazi di Trump e alla guerra commerciale e con la Russia, dati fondamentali dal mercato del lavoro in arrivo per l’economia americana, da tempo in recessione.
Job cuts remain well elevated for second month in a row as DOGE continues cuts in large agencies, small business closures and bankruptcies remain high
>136K cuts #MacroEdge pic.twitter.com/F84nkbN7qn
— MacroEdge (@MacroEdgeRes) March 27, 2025
Vi ricordate questo?
Voi davvero pensavate che venivano a prenderli dai vostri conti correnti?
No, loro sono più geniali, li prendono direttamente dai Vostri fondi pensione, senza chiedere il Vostro parere!
Secondo quanto riportato dal FT, che cita l’amministratore delegato di APG Asset Management, i fondi pensione olandesi investiranno 100 miliardi di euro in attività rischiose per rafforzare gli sforzi di difesa dell’Europa.
CIENTOOOOOO MILIARDUCCCCI DI EURUCCIIIIII!
A proposito di intelligenza artificiale, quelli di Information, ci raccontano che alcuni grandi clienti del cloud stanno rallentando la spesa per i servizi di intelligenza artificiale tramite provider cloud come Microsoft (MSFT), Google (GOOG) e Amazon (AMZN), poiché i prezzi dell’intelligenza artificiale stanno calando.
Sai come si chiama Bellezza, … DEFLAZIONE!
Questo e molto di più è uscito la scorsa settimana, il nostro nuovo appuntamento con il manoscritto intitolato… “Machiavelli e la crisi del 1300” un’occhiata ad uno degli argomenti principe del nostro Outlook 2.025, il mercato immobiliare americano.
Avremo tempo e modo, di osservare grazie alla cinematica di Puntosella, dove sono diretti dollaro e rendimenti, ma soprattutto come sono messe le banche regionali americane e quelle europee.
Ragazzi, le informazioni che trovate qui su Icebergfinanza, in Italia non le trovate da nessun’altra parte!
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Quest’anno OUTLOOK 2.025, sarà dedicato a tutti coloro che hanno sostenuto GENEROSAMENTE il nostro viaggio o vorranno farlo liberamente.
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