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DOLLARO E MARINE LE PEN: LA FINE INFINITA!
Ieri due notizie, che accomunano il dollaro e Marine Le Pen, la loro fine annunciata più volte e sempre rimandata, una fine immaginaria e l’altra cercata attraverso la solita giustizia ad orologeria.
Iniziamo dal dollaro, ieri il volpone di BlackRock che ha da commercializzare i sui etf sul bitcoin.
Per rispetto di chi ci legge da decenni, non metto alcun link alla sua lettera agli investitori, le cazzate le lascio leggere a chi da decenni suggerisce la fine del dollaro come moneta di riserva mondiale.
Pensate che ha scritto pure che bisogna essere di nuovo ottimisti sull’Europa, al punto tale che preferisce il bitcoin come moneta di riserva in sostituzione del dollaro, ma ovviamente non l’euro.
STRALOL!
L’unica cosa giusta che ha detto è che il capitalismo ha funzionato per pochi, per pochissimi, quelli come lui e la mafia che sta dietro al più grande stato finanziario al mondo.
Quindi, fatemi un favore, se credete alla fine del dollaro, mettetevi in coda, tra qualche decennio, potete sperare di trovare un biglietto per uno spettacolo esclusivo.
Auguri!
No, non starò qui a ripetervi per quale motivo il dollaro, nonostante la favoletta del debito fuori controllo, resterà ancora per decenni a governare il sistema commerciale mondiale, l’ho scritto migliaia di volte e la verità è figlia del tempo.
Non perdiamo altro tempo, gli avversari in Europa si eliminano tutti con la giustizia ad orologeria, la cosiddetta giudocrazia!
La vicenda sulla Le Pen si conosce da anni, ma ora che i sondaggi la danno in testa come politico più amato di Francia, a livelli che in passato mai hanno precluso la presidenza, ecco che arriva la sentenza.
Ovviamente, senza attendere appello e altri gradi, si applica da subito e basta, meglio non rischiare, il prossimo giro sarebbe fatale.
Ma siccome i giornali e i media in Europa sono tutti di sinistra o al servizio della plutocrazia europea, vediamo cosa ne pensa un avversario politico di estrema sinistra come Varoufakis, uno che di adulti che tramano nella stanza, se ne intende…
La condanna di Marine Le Pen è l’ultima tappa della “discesa nell’abisso del totalitarismo” dell’Europa, secondo l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis. In mattinata, il leader parlamentare del Rassemblement National è stato dichiarato colpevole di appropriazione indebita di fondi dell’Unione Europea e gli verrà vietato di candidarsi a cariche pubbliche per cinque anni.
Varoufakis ha detto a UnHerd che le accuse contro Le Pen erano “ridicole e assurde”, e che renderle “un reato che può comportare la prigione e anche una ragione per impedirle di candidarsi alle elezioni presidenziali” era “sbalorditivo”.
Ha aggiunto: “Mi preoccupa davvero che l’establishment liberale stia facendo del suo meglio per rafforzare l’attrattiva della destra neofascista in Europa […] O la legge si applica a tutti o non si applica a nessuno”.
Ecco perché Sarajevo è dietro l’angolo della storia, ecco perché manca poco alla terza guerra mondiale o a una guerra civile in Europa.
La danno per finita, ma credo che non sia ancora stata scritta l’ultima parola, la storia insegna che il popolo francese quando si arrabbia…
Ma lasciamo la fogna europa e occupiamoci della fogna america…
Domani è il giorno della verità, vediamo di cosa è davvero capace Trump.
Quel piano reciproco è ancora sul tavolo, ha detto un funzionario dell’amministrazione, aggiungendo che il presidente è propenso a imporre tariffe su tutti i paesi con cui gli Stati Uniti hanno un deficit commerciale e che vuole un “numero pulito” per ogni paese, anche se non sono state prese decisioni definitive.
Qualunque sia il piano finale, ha aggiunto il funzionario, il presidente vuole che la politica sia “grande e semplice”. Ciò significa probabilmente che l’azione finale sarà più ampia rispetto ai piani precedenti per dare priorità all’imposizione di tariffe sui maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, circa il 15% delle nazioni del mondo, che il Segretario del Tesoro Scott Bessent aveva etichettato nelle apparizioni sui media come i “15 sporchi”.
Se nei “15 sporchi” non ci sarà l’Italia, significa che avevamo ragione, che Trump è stato di parola, diversamente la sua parola vale meno che zero.
Nel frattempo godetevi la fine del dollaro, domani inizia il bello per davvero.
Questo e molto di più è uscito la scorsa settimana, il nostro nuovo appuntamento con il manoscritto intitolato… “Machiavelli e la crisi del 1300” un’occhiata ad uno degli argomenti principe del nostro Outlook 2.025, il mercato immobiliare americano.
Avremo tempo e modo, di osservare grazie alla cinematica di Puntosella, dove sono diretti dollaro e rendimenti, ma soprattutto come sono messe le banche regionali americane e quelle europee.
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