IL DOMINIO DELL’EURO!
Ormai l’intera finanza è una barzelletta, più che una barzelletta una frode, l’economia reale potrebbe tranquillamente farne a meno, tornano al passato.
Ma veniamo alla barzelletta…
Il condizionale stesso è una barzelletta!
Ma affidiamoci ai dati SWIFT per dare la dimensione di questa illusione.
Prendiamo i dati relativi ad inizio secolo, dal 2000 ad oggi il dollaro, è passato dal 36% al 50,2% delle trasazioni globali. L’euro è rimasto sostanzialmente fermo intorno al 21%, ovvero ininfluente ovunque.
La quota globale è rimasta relativamente stabile, ma la dimensione delle transazioni internazionali è diminuita e questo in 25 anni.
In 25 anni, dopo che tutti avevano previsto un futuro radioso per l’euro, non solo resta ininfluente, ma il dominio del dollaro resta incontrastato.
AGI – L’ordine economico globale sostenuto dal dollaro statunitense è “in frantumi” mentre l’euro potrebbe diventare una valida alternativa al dollaro, se solo i governi riuscissero a rafforzare l’architettura finanziaria e di sicurezza dell’Unione. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde parlando a Berlino.
Ma certo, con Biden non era in frantumi, oggi invece che c’è Trump, tutti al funerale, come se le cose potessero cambiare in qualche anno, dopo che non sono minimamente cambiate in 25 anni.
Ma si sa, la signora Lagaffe, vede il futuro.
E qualcuno dovrebbe prendere l’euro come moneta di riserva mondiale?
Persino il banchiere Mario Draghi, in un articolo sul Financial Times, ha dichiarato che l’Europa la guerra commerciale se l’è cercata, “Lasciamo stare gli Usa: l’Europa è riuscita a mettersi dazi da sola”.
Perché secondo Draghi ci sono due fattori, tutti europei, alla base di molti dei problemi dell’Unione. Il primo è “l’incapacità di lungo termine dell’Ue di intervenire sulle penurie di approvvigionamento, specialmente sulle barriere interne e i fardelli regolamentari. Questi – scrive – sono ampiamente più dannosi per la crescita di qualunque dazio possano imporre gli Stati Uniti. E i loro effetti dannosi stanno crescendo”.
Draghi cita stime del Fondo monetario internazionale secondo cui le barriere interne equivalgono a dazi del 45% sul manifatturiero del 110% sui servizi. Al tempo stesso Bruxelles ha consentito alla regolamentazione di ostacolare la crescita delle imprese tecnologiche, bloccando gli aumenti di produttività.(Askanews)
Trump ieri ha scritto di essere stato informato che l’UE ha chiesto di stabilire rapidamente le date degli incontri .
Sono terrorizzati!
Pensate che ieri Rutte della nato ha detto che nel prossimo vertice, il target della spesa per la difesa potrebbe essere il 5 %.
LOL, un’altra crisi del debito europea è alle porte, dove li trovano i soldi?
Ma diamo un’occhiata all’altra barzelletta che gira sui mercati, l’inflazione.
L’inflazione in Francia è collassata, sotto il ridicolo obiettivo della BCE del 2 %.
Non è solo il crollo dei prezzi dell’energia, ma anche i servizi, il costo dei servizi che ormai sta per scendere sotto il 2 %.
Ieri ha cambiato idea anche Goldman Sachs, sull’inflazione,
“Prevediamo che l’inflazione accelererà di circa 1 punto percentuale fino a un picco del 3,6% a dicembre, ma poi tornerà a scendere nel 2026, poiché l’aumento una tantum del livello dei prezzi dovuto ai dazi non sarà più preso in considerazione nel calcolo annuale”
Non ci sarà neanche quel picco, perchè la disoccupazione aumenterà progressivamente.
Hasset, consigliere economico di Trump ha dichiarato che i negoziati sono difficili a causa del gran numero di nazioni in disaccordo sulle priorità dei colloqui e che è opportuno che gli europei abbiano un po’ più di tempo per trovare un accordo, in modo da poter tornare al tavolo delle trattative e fare progressi.
E qualcuno pensa che 27 Paesi si mettano d’accordo, ascoltando gli interessi di Francia e Germania?
Auguri!
Nel fine settimana è uscito, “MADMAN THEORY”, l’ultimo manoscritto di Machiavelli
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