LA CURVA DELLA FED

In settimana, quattro amici si riuniranno al bar della banca centrale americana, per ribadire che loro i tassi non li toccano, che loro fanno politica e che il loro compito non è occuparsi degli americani ma dei loro azionisti le banche e di eliminare Donald Trump.
Il taglio dei tassi a settembre di 50 punti base altro non era che un disperato tentativo di aiutare il povero Joe Biden a vincere le elezioni.
Da settembre dello scorso anno, l’inflazione è letteralmente collassata, le perdite di lavoro esplose, l’economia in continua caduta, tranne che nelle analisi di qualche pennivendolo, che si beve i dati ufficiali.
C’è ben poco da commentare davanti agli eventi, tranne osservare la ridicola propaganda e speculazione sull’esito di questa nuova guerra.
Chi ci segue, sa che non guardiamo in faccia nessuno.
Trump ha dato il via ad una stupida guerra commerciale, il risultato, se non fa marcia indietro come sempre, sarà una profonda depressione in America e globale.
Inutile dire che si circonda di consiglieri a dire poco incapaci e ridicoli come Navarro.
Su Truth, il suo social, ha scritto che agricoltori e operatori del settore alberghiero e del tempo libero affermano che la politica sull’immigrazione sta portando via loro ottimi lavoratori di lunga data, rendendo quei lavori quasi impossibili da sostituire.
Le linee guida sono state inviate giovedì tramite e-mail da un alto funzionario dell’ICE, Tatum King, ai leader regionali del dipartimento dell’ICE che generalmente svolge indagini penali, comprese le operazioni sui cantieri, note come Homeland Security Investigations.
“A partire da oggi, si prega di sospendere tutte le indagini e le operazioni di controllo sui luoghi di lavoro agricoli (inclusi gli impianti di acquacoltura e di confezionamento della carne), sui ristoranti e sugli hotel in attività”(WSJ)
Forse aveva proprio bisogno di aprire un nuovo fronte, usando Israele per abbattere il suo acerrimo nemico l’Iran e distrarre l’opinione pubblica americana. Ha accennato anche ad entrare direttamente in guerra contro l’Iran, con tanti saluti all’Ucraina.
Tutto e il contrario di tutto.
Il vecchio Stephen Roach non ha tutti i torti quando dice che i dazi che sopravviveranno alle sparate di Trump, saranno probabilmente abbastanza onerosi da avere un impatto negativo sul commercio globale, con implicazioni particolarmente negative per Stati Uniti e Cina.
Hanno solo una motivazione politica, ma non funzioneranno a livello economico.
Il problema è che, afferma Roach, “in questo clima, le aziende non hanno idea di come scalare e reperire fattori di produzione per le loro piattaforme di produzione multinazionali. L’esercizio di pianificazione è diventato un ossimoro, con gravi conseguenze per l’economia reale”.
Pianificare cosa?
Una depressione economica.
La Cina non ha fretta e intanto esporta deflazione, un regime comunista se ne frega dell’opionione della gente, ma Trump non potrà ignorare la sfiducia del suo popolo, dipende dagli americani.
Davvero ridicola al momento la polemica con Powell, non ha ottenuto nulla, zero, Taco Trump ha paura dei mercati.
A questo proposito, interessante che per la prima volta i media mainstream si chiedano se Powell, sta dormendo dietro la curva, la curva dei tassi.
Powell, come tutti i banchieri centrali, sono solo burattini, eseguono gli ordini.
La Fed sta pagando interessi enormi alle banche per le riserve che lasciano presso la banca centrale, sta tenendo alti i tassi per soddisfare i suoi azionisti.
L’opinionista del WSJ ripete le stesse cose che vi diciamo da mesi e mesi…
L’indagine del Dipartimento del Lavoro condotta a maggio sulle famiglie ha rilevato 700.000 persone in meno con un impiego rispetto ad aprile, un chiaro segnale di difficoltà per le piccole imprese. Il tasso di interesse primario è al 7,5%, troppo alto per la maggior parte delle imprese. I tassi di interesse delle carte di credito superano il 20%, un livello record. Il tasso dei mutui è proibitivo, con un conseguente aumento dei costi delle abitazioni e degli affitti. Le rate mensili dei mutui sono a un livello record e la fiducia dei costruttori è in calo.
Altre importanti banche centrali, tra cui la Banca Centrale Europea e la Banca d’Inghilterra, hanno ripetutamente tagliato i tassi negli ultimi mesi, riconoscendo la tendenza globale alla disinflazione. Il tasso sui fondi federali, al 4,3%, è almeno il doppio dei tassi di interesse ufficiali in Europa e Giappone. I dazi del Presidente Trump hanno impedito alla Cina di vendere a prezzi bassi i propri prodotti qui, ma anziché ridurre l’eccesso di produzione manifatturiera, la Cina ha risposto vendendo a prezzi bassi i propri prodotti in tutto il mondo, esportando deflazione.
Incredibile no, non vi sembra di leggere Icebergfinanza e non il WSJ.
Ascoltate ora, c’è da piegarsi in due dalle risate…
Gli elettori hanno eletto Trump non solo per rilanciare l’economia, ma anche per correggere una politica monetaria fallimentare, promuovere aumenti salariali al netto delle imposte e proteggere il dollaro. Il presidente si fa paladino dell’uomo dimenticato, e le sue politiche economiche finora si sono rivelate un successo. In un’economia in crescita, le piccole imprese possono offrire più posti di lavoro a salari più alti e continuare a realizzare profitti.
Ma quale successo, Taco Trump, sta solo portando confusione, quando aveva la possibilità di fare le cose con calma e progressivamente senza esagerare come ha fatto sino ad ora.
La Fed ha creato molteplici ostacoli ai prestiti alle piccole imprese. Le politiche di regolamentazione della Fed allontanano le banche dai prestiti alle piccole imprese. Inoltre, la sua politica di bilancio post-2008, che prevede il possesso di titoli di Stato a lungo termine, favorisce il governo e le grandi imprese a scapito delle piccole e nuove imprese. La Fed offre tassi di interesse così elevati alle banche (4,4%) e ai fondi del mercato monetario (4,3%) da escludere le piccole imprese. Questo limita la crescita necessaria a finanziare gli aumenti salariali.
Questo non è un opinionista qualunque, questo è un ex sottosegretario al Tesoro, molte cose scritte sono dovute allo schieramento politico, altre sulla Fed sono sensate, la Fed è un organo politico, sta facendo politica, il loro scopo è diverso dalla gestione della politica monetaria.
I banchieri centrali hanno sempre fatto politica a partire da Mario Draghi sino ad arrivare a Powell, gli Stati Uniti restano l’ultimo Paese al mondo con tassi il doppio nel mondo occidentale. I dati sull’occupazione e sull’economia sono falsi, manipolati e questo gli americani lo vivono sulla propria pelle.
Possiamo essere onesti per un secondo? Se Kamala Harris, Dio non voglia, fosse stata eletta presidente, avrebbe continuato a tagliare i tassi. L’unica ragione per cui non l’ha fatto è che non sopporta l’idea di aiutare il presidente Trump.
Ci vendiamo presto per una nuova puntata del nostro leggendario Machiavelli.
E’ uscito, “MADMAN THEORY”, l’ultimo manoscritto di Machiavelli
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